Bruno Munari

Designer

Milano / Italia

Bruno Munari (Milano, 1907-1998) è stato uno dei protagonisti della scena artistica italiana del Novecento. La sua attività inizia nel 1926, durante il secondo movimento Futurista, accanto a Severini, Marinetti, Aligi Sassu e Prampolini. Nel 1927 partecipa alla collettiva dal titolo Trentaquattro Pittori Futuristi, alla galleria Pesaro di Milano, ma ben presto sviluppa una visione autonoma che lo porterà ad avvicinarsi agli artisti astrattisti, tra i quali Fontana, Melotti, Reggiani. Negli anni Trenta Munari abbandona la pittura per esplorare il concetto del movimento delle forme nello spazio, da un punto di vista differente. Le sue sperimentazioni, teorizzate nel Manifesto dell’Aeroplastica Futurista (1934), lo porteranno alla creazione di opere plastiche come la Macchina Aerea, le Macchine Sensibili e le Macchine Inutili, esposte alla galleria Il Milione di Milano nel 1933. Allo stesso tempo Munari si dedica alla grafica, fondando, nel 1930, lo studio R+M con Riccardo Castagnedi, e instaurando, nel dopoguerra, alcune collaborazioni con le case editrici Einaudi, Mondadori, Italgeo, Corraini. Nel 1948 fonda il Movimento Arte Concreta e inizia ad esplorare il mondo del design, grazie alla collaborazione con l’azienda Danese.

In circa settant’anni di attività, Bruno Munari ha creato opere che spaziano dall’arte alla grafica, dal design alle collane di libri: ricordiamo le Forchette parlanti, realizzate in acciaio inox, accompagnate dal libro illustrato con i disegni e le grafiche (1958); l’installazione Concavo-Convesso (1947) e la serie di quadri astratti Negativo-Positivo (1963); i libri per l’infanzia, come i Prelibri (1980), i Libri Tattili e i Libri Illeggibili (1957), uno dei quali è esposto al MoMA di New York. Sempre al MoMa sono esposte le opere L'Ora X Clock (1945) e Girondella Kinetic Objet (1965). Nel campo del design, Munari ha realizzato oggetti iconici come il posacenere Cubo, che ha ricevuto il premio Compasso d’Oro ADI nel 1954, e la lampada Falkland (1964), entrambi per Danese.

Tra le opere che hanno ricevuto premi e riconoscimenti, si ricordano il giocattolo in gommapiuma Scimmietta Zizí (Compasso d’oro ADI 1954) e l’Abitacolo per Robots (Compasso d’Oro ADI 1979). Inoltre, gli vengono assegnate la Medaglia d’oro della Triennale di Milano per i Libri Illeggibili, il premio Lego per il suo contributo allo sviluppo della creatività nei bambini e il suo 4° Compasso d’Oro ADI, nel 1994, come premio alla carriera.

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