Il brand personale di Chiara Ravaioli esplora il legame tra la ricerca su materiali innovativi e sostenibili, e l'uso di software di modellazione di ultima generazione applicati alle tecniche di stampa analogica. In quattro anni d’attività i
vasi di Fornice Objects hanno subìto una grande evoluzione. Tuttavia, due elementi chiave sono rimasti costanti: la creatività artigianale e la stampa 3D. La designer fa nascere degli objects dalla connotazione unica. Nel dizionario italiano di architettura, il termine "fornice" indica la luce che passa attraverso le grandi aperture ad arco di antichi edifici e monumenti. Ogni progetto che Chiara porta a termine è un raffinato compromesso tra mani e tecnologia.
Il processo creativo dei vasi Fornice Objects
Si tratta di un processo creativo unico, che consente a
Chiara Ravaioli di dare voce a statements audaci che si traducono in oggetti eterei. Gres, porcellana, smalti, filamenti organici di canapa, ebano, melograno che assieme a bioplastiche vengono pensati e progettati dalle mani e dall’inventiva di Chiara per poi ottenere il proprio corrispettivo reale attraverso la stampante 3D. Uno degli intenti propulsivi dell’attività della designer è quello di avvicinare il pubblico al concetto di stampa tridimensionale, macchinario capace di creare oggetti eleganti e raffinati. Fornice Objects è figlio di una costante sperimentazione: la designer crea oggetti le cui superfici rendono tutta la loro potenza ed essenza al tatto. La ricerca si ritrova nei materiali, nelle tecniche di lavorazione, nelle texture, nelle forme.
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