Lualdi è un’azienda storica italiana che realizza
porte interne di design, di alta qualità e su misura, anche in collaborazione con grandi architetti internazionali. Lualdi ha una storia lunga alle spalle: nel 1859 Carlo Lualdi apre a Marcallo una falegnameria per la produzione di arredi su misura. Dopo circa 100 anni di attività artigianale, nel secondo dopoguerra, l’impresa inizia a collaborare con i grandi architetti dell’epoca, come Vico Magistretti, Anna Castelli Ferrieri, Ignazio Gardella, Roberto Menghi, Marco Zanuso e Luigi Caccia Dominioni. Proprio con quest’ultimo si instaura una relazione particolarmente solida, che porta alla svolta industriale dell’azienda, nel corso degli anni Sessanta. L’internazionalizzazione arriva negli anni Novanta, quando Lualdi arriva in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, aprendo così la strada a collaborazioni con grandi architetti contemporanei di tutto il mondo. Ogni passo avanti, ogni evoluzione dell’azienda, vengono messi in atto grazie a un progetto di base ambizioso e fondato su valori forti, in particolare sulla qualità del prodotto e dei processi di lavorazione e su una forte responsabilità sociale d’impresa, che porta Lualdi a impegnarsi attivamente nella tutela dell’ambiente.
Il design delle porte interne Lualdi
Oggi la collaborazione con architetti e designer internazionali è certamente uno dei punti di forza di Lualdi, perché l’azienda è stata in grado di sviluppare alcuni
modelli di porta proprio per rispondere alle esigenze dei progettisti, trasformandoli poi in innovative proposte per il mercato. Ogni nuovo progetto è una tappa all’interno di un percorso continuo di ricerca, sperimentazione e innovazione tecnologica e formale. Il rapporto con l’architetto e urbanista milanese
Luigi Caccia Dominioni, progettista di spicco della Milano borghese degli anni Cinquanta e Sessanta, ha portato all’industrializzazione di Lualdi e all’introduzione di modelli diventati iconici. Un esempio è sicuramente
LCD (1962), primo risultato di successo di questa fortunata relazione. Si tratta di una porta con stipite complanare in legno caratterizzata da anta reversibile, cerniera a scomparsa e telaio telescopico, grazie a cui il modello si adatta a diversi spessori di muratura. Il progetto, dopo 50 anni, è ancora presente nel catalogo Lualdi, in una versione evoluta dal punto di vista tecnico ed estetico: sono state infatti riviste le proporzioni e sono oggi disponibili finiture in linea con le esigenze contemporanee.
In tempi più recenti, è degna di nota la collaborazione con l’architetto francese Erik Morvan, che ha disegnato
Outline, una porta che è anche elemento architettonico, grazie alla sua capacità di definire lo spazio con un volume puro, così come quella con Robert A.M. Stern, che ha ideato le
porte Avenue, ispirandosi agli appartamenti newyorkesi degli anni Trenta, o quella di Marco Pica, che con
Edge è riuscito a progettare una porta bidimensionale con effetto tridimensionale. Non si può inoltre dimenticare la porta L16 di Piero Lissoni che ha vinto il Compasso d’Oro nel 2014.
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