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Dal tessile al wallcovering. L’universo decorativo firmato Karpeta + Texturae

Il founder Daniele Morabito racconta la storia dei due brand, tra inedite visioni e nuovi progetti

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28/05/2021 - Non solo elementi decorativi, ma vere e proprie narrazioni che invadono gli spazi e riscrivono le prospettive. È l’universo creativo dei tappeti Karpeta e delle carte da parati Texturae, i due giovani brand fondati da Daniele Morabito “per trasformare gli spazi in sogni e l’abitare in vivere”. Il brand di tappeti Karpeta nasce nel 2006 con l’obiettivo di ibridare le più tradizionali tecniche di tessitura per raccontare il presente. Dieci anni più tardi vede la luce Texturae, brand di carte da parati nato dalla collaborazione con Dario Pulitanò.

Iperdecorative e visionarie, tutte le collezioni firmate Karpeta e Texturae puntano a liberare l’arte da gallerie e musei, consentendole di invadere il quotidiano ed esaltarne le prospettive spaziali. Sotto la nuova direzione artistica di Andrea Steidl e Raquel Pacchini dello studio / àr o /, lo scorso settembre le collezioni 2020 Karpeta + Texturae sono state presentate nel nuovissimo showroom milanese nel cuore del distretto 5 Vie.  In attesa di scoprire le ultime novità in occasione della prossima Design Week di settembre, abbiamo chiesto al Founder Daniele Morabito di raccontarci la storia dei due brand, tra nuove collaborazioni, inedite visioni e futuri progetti.
 
Dal tessile al wallcovering. Come è nata Karpeta, e quale percorso ha portato dieci anni dopo alla nascita del secondo progetto Texturae? 

Karpeta nasce dalla combinazione di diversi elementi: la passione ereditata da mio padre per il collezionismo di tappeti antichi, il mio interesse per l’arredo e il design e la volontà di creare un’attività che mi consentisse di uscire dal territorio locale, allargando gli orizzonti in Italia e all’estero.

Texturae è il frutto dello sviluppo grafico iniziato con Karpeta e dell’indagine sulla trasformazione che stava avvenendo con l’introduzione della stampa digitale nel settore della carta da parati. Questa tecnica rivoluzionaria ha permesso un approccio al mercato svicolato dai grandi capitali, consentendo di avviare progetti con investimenti più contenuti lasciando quindi spazio alla ricerca estetica. Quale è la filosofia che accomuna i due brand nati dalle stesse radici, e quali sono invece i caratteri distintivi di ciascuno?

La filosofia comune è strettamente legata alla ricerca estetica, alla bellezza intesa come unicità e valore distintivo, svincolato dalle logiche puramente commerciali.

Karpeta è un percorso nel mondo della trama, di esplorazione e rielaborazione delle tecniche di tessitura tradizionali applicato al design contemporaneo, un ponte tra passato e presente. Texturae è una visione quasi architettonica dell’elemento decorativo che si inserisce con equilibrio e pulizia nell’ambiente, senza sovrastarlo ma trasformandolo. La carta da parati diventa una specie di quadro all’interno del quale si svolge lo scenario.

Per quanto riguarda i caratteri distintivi, sicuramente l’aspetto tecnico e produttivo, quindi processi e materiali.

Mae Engelgeer, Antonio Aricò, Ludovica + Roberto Palomba, Constance Guisset, Elena Salmistrato, Elisa Ossino. Questi solo alcuni nomi dei designer che hanno collaborato e collaborano con Karpeta e Texturae. Nel processo produttivo quanto conta il dialogo tra designer e brand? 

Dal punto di vista estetico conta molto. Il designer elabora un progetto attraverso il proprio linguaggio che deve poi dialogare con quello del brand. La ricerca stilistica deve però essere accompagnata da una ricerca anche tecnica e in questo ciò che fa davvero la differenza è la visione e la relazione con l’art direction con cui si fa un lavoro a 360° su materiali e processi. La cosa importante dunque è l’allineamento tra designer e brand che consente di ottenere un prodotto coniugando l’aspetto stilistico con le tecniche produttive. Lo spazio domestico come galleria d'arte. È questa l’idea che prende forma nel nuovissimo showroom milanese di Karpeta + Texturae, per il quale hai scelto un palazzo storico nel cuore del distretto di 5 Vie. Ci racconti il mood di questo progetto?

Nella scelta dello spazio, la suddivisione in stanze che ricorda l’ambiente domestico, consente di sviluppare temi diversi creando un percorso emotivo e sensoriale attraverso i prodotti esposti. Tappeti e carte non sono solo elementi decorativi ma raccontano lo spazio e chi lo vive, in questo senso sono una forma d’arte.

La collocazione in questa zona della città ha poi agevolato la scelta. 5 Vie mi ricorda molto Brera i primi anni di Fuorisalone, la vedo come l’erede di quell’atmosfera, la protagonista emergente di questo appuntamento così importante per il design inteso come esplorazione, ricerca e arte appunto.
Si tratta di un’iniziativa importante che hai intrapreso nel momento storico più difficile, ovvero proprio quando ha avuto inizio la pandemia. Come hai vissuto quei momenti e come sei riuscito a portare a termine il tuo ambizioso progetto?

Aprire uno showroom in un anno di chiusure e in un momento così difficile è stato indubbiamente una sfida molto impegnativa. Nessuno si aspettava tutto questo ed è stato fondamentale concentrarsi sul progetto globale che prevede uno sviluppo aziendale vero e proprio e comprende molti altri step oltre allo showroom.

Tanta passione e lungimiranza ci hanno consentito di “guardare oltre” la situazione contingente. Fortunatamente il settore dell’arredo casa ha tenuto e anzi è cresciuto proprio grazie alla pandemia, anche questo ci ha dato una mano.


Estetica, ma anche tecnica. Dalla produzione artigianale a mano sino a l’uso di materiali innovativi ed eco-friendly: quanto è importante investire nella ricerca? 

E’ fondamentale, soprattutto in un mercato sempre più esigente e attento in termini di sostenibilità, stare sul pezzo e continuare a investire in tecnologie e materiali. In questo Texturae è piu veloce rispetto a Karpeta. La tecnologia delle carte da parati si rinnova con cicli di quattro anni, è un mercato esploso di recente e sicuramente il trend di sviluppo crescerà molto nei prossimi anni.

La tessitura è un’arte millenaria. La ricerca in questo ambito consiste principalmente nell’indagare un nobile passato e adattare tecniche antiche alle esigenze del presente.


Quali sono i progetti per il futuro?

Ce ne sono molti, stiamo lavorando intensamente su diversi fronti. Il Salone e il Fuorisalone di settembre saranno un momento importantissimo per presentare le novità che riguarderanno sia le carte che i tappeti.

Texturae su ARCHIPRODUCTS

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