Capsule si contraddistingue soprattutto per la sicurezza e l’indipendenza del modulo, oltre al design ready-made. La struttura è dotata infatti di sistemi integrati e di una serie di sensori e tecnologie IoT che permettono il corretto ricambio d’aria, il controllo dell’umidità e la sanificazione degli ambienti, oltre a risparmio energetico e un maggiore utilizzo della luce naturale.
Vincitore dell’Archiproducts Design Awards 2020, Capsule porta il concetto di preassemblato a un nuovo livello, quello di “Plug & Play”. Un termine che tradotto letteralmente significa “collega e usa” e che rivoluziona l’idea stessa dell’immobile. Collegato a un building, Capsule, infatti, è in grado di stimolare una maggiore interazione con la location trasformando l’immobile in uno spazio immersivo e “mobile” – come un’avveniristica rampa verso un viaggio multisensoriale a tutto tondo.
Claudia Chiti, International Business Developer di Manni Green Tech ha aggiunto: “Tutto è nato da un’intuizione condivisa con Il Prisma, nel momento in cui gli ambienti fisici richiedevano un ripensamento per vivere e lavorare secondo una “nuova normalità” dettata dal distanziamento sociale.
In un’ottica di “open innovation”, l’obiettivo comune era chiaro: dare forma e tecnologia ad uno spazio modulare 3D che avesse un design ben distinto e fosse confortevole, in certa misura customizzabile, trasportabile e soprattutto che potesse trasformarsi nel tempo in varie configurazioni d’uso secondo le necessità e in chiave di sicurezza anti-COVID. L’entusiasmo portato da una contaminazione di idee aperta e collaborativa invita ad aprirsi ad un altro Partner d’eccezione: Lago, primaria azienda di arredamenti di design.”
“Quando siamo stati contattati da Manni Group per il progetto Capsule, siamo stati molto felici di collaborare e unire le forze per svilupparlo insieme” – ha spiegato Daniele Lago, CEO & Head of Design di Lago –. “Nel loro approccio innovativo ritroviamo molto della nostra filosofia: in Lago, infatti, concepiamo il design come uno strumento che deve avere una capacità empatica e deve essere in grado di adattarsi e dare risposte alle esigenze variegate del contemporaneo. Trovare un unicum tra architettura e interior è il brief che ci siamo dati ed è la risposta che abbiamo ritrovato nel progetto finale. Riteniamo questa collaborazione molto coerente con il percorso che abbiamo fatto negli anni, soprattutto perché con Manni condividiamo la stessa visione e la stessa volontà di intercettare il futuro leggendo il presente.”