Un contenuto visivo dalla forte carica creativa ed emozionale che vuole esprimere la contemporaneità e lo stile senza tempo delle icone Flos. Le lampade sono ritratte all’interno di palazzi storici milanesi costruiti tra gli anni Trenta e i primi anni Sessanta. Dai materiali preziosi e dai dettagli unici di pavimenti, scale, pareti e soffitti degli interni si riconoscono nomi importanti dell’architettura italiana, quali Renato Ferrari, Achille Luigi Ferraresi, Gio Ponti, Alberto Rosselli e Vito e Gustavo Latis. Tra i dettagli architettonici si inseriscono le firme dei maestri del design come Gino Sarfatti, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Tobia Scarpa, o i contemporanei Jasper Morrison e Michael Anastassiades, creando un gioco di linee e di geometrie in perfetta armonia tra loro.
Gli oggetti di design non interagiscono solo con l’architettura degli spazi. Attorno a loro, figure umane stilizzate passano e si muovono, in uno spaccato di vita quotidiana contemporanea evocativa di un lifestyle prettamente italiano. Icons si sviluppa così in una serie di rappresentazioni visive giustapposte, a colori e in bianco e nero. Gli scatti a colori, in cui risalta la bellezza senza tempo degli oggetti di design, sono affiancati a istantanee in bianco e nero in cui la presenza e l’interazione umana definisce il tempo in cui viviamo e l’attualità del momento.
Design, architettura, arte, grafica e cultura si combinano in immagini pure e fortemente comunicative. “Ogni icona - continua la CCO di Flos - la vogliamo pensare come un’interfaccia tra sé stessa e il soggetto che ne fa uso e che rende questa interazione un momento di dialogo reciproco, una vera e propria conversazione che attraversa tempo, spazio, classi sociali e culture. Le icone portano vita dove essa non c’era, diventano oggetti universali, sociali, ci insegnano in questo percorso immaginifico che la forma, la geometria, la funzione non bastano da sole, sono l’uso e l’esperienza a renderle reali”.
Le icone Flos tra storia e contemporaneità
Fin dalla sua fondazione nel 1962, Flos ha creato forme di illuminazione innovative e destinate a divenire veri e propri archetipi industriali. A partire dalle sperimentazioni con l’utilizzo del cocoon di Artur Eisenkeil, un’inedita resina che veniva spruzzata in forma liquida intorno a una struttura metallica per ottenere lampade dalle forme poetiche, alla creazione di prodotti rivoluzionari come la storica lampada da terra Arco, disegnata dai fratelli Achille e Pier Giacomo Castiglioni, la ricca eredità del brand ricca ha spinto avanti il marchio in oltre sessant’anni di storia, preservando i valori delle origini. La visual story Icons ha un duplice compito: quello di restituire la grande eredità di un brand che ha fatto la storia stessa dell’illuminazione, e al tempo stesso di stimolare una riflessione sul significato di contemporaneità, sull’essenza e il segreto della longevità delle icone Flos, che si traduce nella capacità di interpretare lo spirito del tempo.Una narrazione che va dalle lampade frutto degli anni Cinquanta e Sessanta, come 2097, Luminator, Arco, Taccia, Taraxacum, Gatto, Snoopy e Biagio, a quelle nate negli anni Settanta, come l'eclettica lampada Parentesi, o Ottanta come l’eterea Taraxacum 88; fino ad arrivare ai successi più recenti, come le collezioni Glo-Ball e IC, che hanno raggiunto lo stesso potere iconico e senso di familiarità proprio dei modelli storici. “Questo lavoro - conclude Barbara Corti - mi ha permesso di avere un’inedita e più libera relazione con il passato, è stato un esercizio importante per ripartire dalla nostra legacy, mi ha fatto capire la potenza di questi oggetti, che portano l’intimo e il privato ovunque si trovano (anche se in questo caso sono applicati a dei possibili luoghi di passaggio e comuni). Sono oggetti che non hanno bisogno di marcare e descrivere la storia, proprio per la loro capacità di vivere il tempo in modo leggero e imprudente. Queste icone non distinguono più il passato dal futuro, che è un’attitudine proprietaria del design e parte fondante del DNA di Flos”.
La visual story Icons sarà lanciata da settembre 2024 attraverso tutti i canali organici del brand, declinata in formato fotografico digitale, stampa e video. A supporto della narrazione visiva e come arricchimento del lavoro, Flos ha sviluppato un booklet con un breve saggio introduttivo a cura di Deyan Sudjic, pensato come tool di lavoro e omaggio per il pubblico e per tutti gli appassionati della storia del design. “L’heritage di Flos - commenta Matteo Luoni, Deputy CEO di Flos - è una ricchezza inestimabile, la cui valorizzazione costituisce uno dei pillars della nostra strategia. Rendere il senso della contemporaneità di queste creazioni straordinarie è stata una vera missione e sono orgoglioso del risultato che abbiamo raggiunto con Icons. Non c’è un aspetto nostalgico in questo racconto. Al contrario, Icons rappresenta la volontà di continuare a trarre ispirazione dalla nostra identità storica per guardare sempre avanti e sviluppare design che ponga al centro l’essere umano, il pianeta, e la cultura. Questo significa essere radicali oggi: saper gestire con grande senso di responsabilità, creatività e coraggio situazioni – tecnologiche, economiche, produttive – sempre più complesse e sfidanti”.
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