29/09/2022 - Il
Barocco e il Neobarocco trasformano architetti e maestri decoratori in Artisti, rompendo gli schemi classici ed eliminando qualsiasi vincolo alla loro libertà espressiva. L’esuberanza decorativa e l'acuto senso della teatralità spingono gli artisti a concepire le proprie opere come scenografie drammatiche della realtà e della natura,
ricorrendo a tutti gli espedienti necessari per creare pathos e suscitare lo stupore del pubblico. Di qui l'immenso repertorio di inganni prospettici e aperture fittizie dello spazio, moltiplicazioni dei punti di fuga, giochi chiaroscurali, policentrismi della composizione, sia essa architettonica, plastica o pittorica.
Partendo da questa ispirazione,
Novacolor, brand specializzato in finiture decorative per l’architettura di interni, in collaborazione con il
partner Leggio Ferramenta e Colori e il
Festival siciliano “Barocco e Neobarocco”, ha dato vita al
contest “
Oltre gli schemi del classico”. Il concorso, che si è tenuto ad
Ibla (Ragusa) dal 15 al 18 settembre 2022, si è rivolto ad architetti, decoratori ed artigiani, che hanno potuto confrontarsi ed esprimere la propria idea di arte e natura, con riferimento all’esuberanza barocca.
Otto architetti e designer, coadiuvati da
altrettanti decoratori, hanno interpretato con i prodotti Novacolor i concept proposti, realizzandoli attraverso dei pannelli decorativi. Quattro di loro,
Silvio De Ponte, Matteo Cibic, Maia Parapini, Alessandra Grasso, sono stati guidati rispettivamente dai
Novacolor Ambassador Stefan Van Suetendael, Catherine Godier e Chrissa Louccetti e dal maestro decoratore Fabrizio Campione. I restanti artisti in gara
Davide Scrofani, Roberta Sortino, Stella Orlandino e Daniele Salfia, sono stati invece supportati da importanti decoratori selezionati sul territorio.
La
giuria di esperti selezionata per decretare i vincitori del contest ha visto scendere in campo grandi nomi del panorama del design italiano:
Gilda Bojardi, direttore responsabile della rivista Interni, vincitrice di un Ambrogio d’Oro e nominata Ambasciatrice del Design Italiano per l’Italian Design Day.
Cristina Morozzi, giornalista e scrittrice, è stata art director del marchio Coin Casa design (2007 /2009), del marchio d’arredamento Skitsch (2009 /2012) e coordinatrice della Fondazione Altagamma.
Roberta Vecci, direttrice marketing internazionale del Gruppo San Marco.
Roberto Semprini, architetto, designer, docente di Design all’A.A.B.B. di Brera-Milano e ideatore e direttore artistico del Festival Barocco e Neobarocco.
Dopo un susseguirsi di performance live la vittoria è andata a
Davide Scrofani di DFG Architetti Associati, architetto ragusano esperto dei temi legati alla Tecnologia dell’Architettura e al progetto esecutivo. Il suo concept concretizzato dalla mano dell’applicatore Adriano Leggio, ha espresso la propria anima barocca attraverso i prodotti Novacolor
Archi+ Pietra Intonaco, CalceCruda, Eclat_Wall Painting, Marmorino KS, Antiche Patine/Fase Silossanica. L'opera mette a confronto il linguaggio del passato con quello di oggi. Da una parte l'ape, il simbolo, il significante figurativo che rimanda alla famiglia Barberini e ad uno dei suoi più grandi esponenti, Urbano VIII, committente di alcune delle più grandi opere Barocche. Dall'altra il pixel, componente primario e irriducibile degli schermi digitali, e anche unità fondamentale degli attuali codici QR, anche essi quindi veicoli di messaggio.
La seconda posizione del podio è stata conquistata dalla coppia composta da
Muia Parapini e Chrissa Louccetti con un’opera in cui l’arte decorativa della meraviglia e dell’incanto si è tradotta nella raffigurazione di esseri mostruosi, ibridi, immaginari: i soggetti onirici sono stati rappresentati in modo calligrafico con linee sottili che si intrecciano in via simmetrica e si sovrappongono fino a spingere l’occhio a ricercare nuovo stupore.
Terzo posto per
Alassandra Grasso e Fabrizio Campione con un pannello decorativo realizzato a strati che omaggia i cieli dagli azzurri brillanti che facevano da sfondo ai meravigliosi paesaggi e turbinii di figure barocche. A completare l’opera un gioco di croci e ottagoni in calce che rievocano la cupola di San Carlo, e una sovrapposizione sfalsata di calce e linee metalliche effetto oro che fanno rivivere la sinuosità delle decorazioni barocche.
Menzione speciale a
Silvio De Ponte e Stefan Van Suetendael che hanno realizzato un’opera incentrata sulla ricerca di una forma estetica e comunicativa in cui si assiste alla perdita dell’interezza del progetto, della sua globalità, della sistematicità ordinata, in cambio dell’instabilità, della poli-dimensionalità, della mutevolezza. Il risultato finale ha raccontato una superficie poliedrica, fatta di parti lisce ma anche concave e convesse, che si sono legate ad un “ordine” grafico bidimensionale sovrapposto a quello volumetrico tridimensionale.
Grazie al contest “Oltre gli schemi del classico” arte e artigianato, si uniscono nel nome della Bellezza.
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