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The Euroluce International Lighting Forum: Light for Life. Light for Spaces

A Euroluce 2025 due giornate di incontri con personalità internazionali che rifletteranno sull’impatto della progettazione della luce. A ospitarli l’Arena The Forest of Space dell’architetto Sou Fujimoto

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31/03/2025 - La luce assumerà un ruolo sempre più centrale nella progettazione integrata e sostenibile di spazi pubblici e privati, mettendo al centro la qualità della vita e il futuro del nostro pianeta. Da questa considerazione, il Salone del Mobile.Milano ha immaginato in occasione di Euroluce 2025 la prima edizione di The Euroluce International Lighting Forum, un laboratorio di conoscenza e innovazione per il futuro del lighting design, consci che la Manifestazione debba porre attenzione sinergicamente sia all’offerta commerciale sia alla richiesta e alle esigenze formative, informative e di visione dei professionisti del settore.

Questo nuovo appuntamento internazionale dedicato alla cultura della luce si farà portavoce di una riflessione più ampia sul ruolo dell’illuminazione nella vita quotidiana e negli spazi che abitiamo attraverso un approccio multidisciplinare.
 
Afferma Carlo Urbinati, Presidente di Assoluce di FederlegnoArredo: “Dare profondità agli spazi, caratterizzarli, trasmettere sensazioni, ma anche creare benessere e contribuire alla vivibilità degli spazi, pubblici e privati. Raccontare la luce da questa prospettiva è l’obiettivo che, come Assoluce di FederlegnoArredo, ci siamo prefissati insieme al Salone del Mobile.Milano nell’organizzare The Euroluce International Lighting Forum, in programma il 10 e 11 aprile negli spazi di Fiera Milano, Rho. Parliamo di un vero e proprio debutto che, grazie ai contributi di esperti del settore, ma anche di biologi e antropologi, indagherà il significato della luce in senso ampio. Il nostro augurio è che a conclusione dei lavori, tutti i partecipanti siano più coscienti degli effetti positivi e negativi che l’utilizzo di questa materia così complessa può avere sugli ambienti, sulle persone e persino sugli animali, sentendosi arricchiti e stupiti da quello che hanno ascoltato e avendo fatto propria l’idea che è indispensabile passare da una progettazione che relega lo studio della luce nella sua fase finale, a una progettazione che mette la luce al centro. Confidiamo di attirare un vasto pubblico di progettisti, architetti e lighting designer, interlocutori fondamentali per costruire il futuro del settore creando rapporti diretti fra aziende espositrici e decisori, in un’ottica di progettazione integrata e multidisciplinare. Vogliamo costruire insieme una progettazione cosciente in cui la luce crei valore aggiunto, benessere e persino sicurezza: non una semplice commodity”.
 
Il primo The Euroluce International Lighting Forum, iniziativa diretta da Annalisa Rosso con la collaborazione di APIL, sarà volto a stimolare lo scambio di idee e promuovere l’innovazione nel mondo dell’illuminazione. Una due giorni (10 e 11 aprile) articolata in 6 masterclass, 2 tavole rotonde e 2 workshop ospitati nell’Arena The Forest of Space (pad. 2), progettata dall’architetto giapponese Sou Fujimoto, tra gli architetti più affermati negli ultimi dieci anni, ideatore del Grand Ring, struttura in legno con circonferenza di 2km che circonderà i padiglioni nazionali dei Paesi presenti a Expo 2025 Osaka. A Euroluce, l’Arena The Forest of Space, progetto curato da VIV Arts, sarà realizzata con travi di pino naturale disposte verticalmente, traendo ispirazione dalla vitalità organica delle foreste e trasformando lo spazio in un’esperienza fluida e stratificata che avvolgerà chi vi entra come una foresta. Un esempio dell’intersezione tra arte e architettura, che, come definisce Oliva Sartogo, co-fondatrice di VIV Arts, trasmette un nuovo modo di vivere lo spazio pubblico, fluido, organico e aperto alla trasformazione. L’Arena abbraccia i principi del design biofilico, integrando la natura nell’architettura e promuovendo un linguaggio modulare e adattabile, capace di ripensare gli spazi pubblici come luoghi più aperti, inclusivi e partecipativi.
Sou Fujimoto. Arena The Forest of Space 2Pin it

Sou Fujimoto. Arena The Forest of Space

Racconta Sou Fujimoto: “La foresta è una delle fonti di ispirazione più antiche per l’umanità. È uno spazio primordiale di incontro, esplorazione e scoperta. The Forest of Space rielabora questo concetto millenario, trasportandolo in un contesto fieristico contemporaneo e invitando il pubblico a riflettere su come vogliamo modellare il nostro futuro. È concepito come un anfiteatro mobile, facilmente assemblabile e smontabile, che permette alle persone di vivere liberamente il movimento e le interazioni, ma che al tempo stesso crea un profondo senso dello spazio. Il mio pensiero architettonico nasce dal caos e dalla natura, combinando artefatto e ambiente naturale. È uno spazio di transizione, tra interno ed esterno, tra ordine e organicità”.
Sou Fujimoto - photo David Vintiner 3Pin it

Sou Fujimoto - photo David Vintiner

Sotto il titolo Light for Life. Light for Spaces, si avvicenderanno masterclass, tavole rotonde e workshop, condotti da venti relatori internazionali tra lighting designer, architetti, artisti, scenografi, scienziati, biologi, antropologi, astronomi, psicologi invitati a condividere visioni, intuizioni, pratiche di ricerca e progetto con l’obiettivo di stimolare una più profonda comprensione del futuro del lighting. La luce sarà, così, affrontata non solo nel suo potenziale tecnologico, ma anche attraverso una riflessione di carattere antropologico e filosofico per capire cosa guiderà la sua progettazione nello spazio abitato di domani.
 
Gli interventi previsti il 10 aprile saranno organizzati sotto il tema Light for Life. Presupponendo che l’uomo nasce per vivere all’aperto, dove la luce naturale lo influenza sia biologicamente sia psicologicamente, e che l’illuminazione artificiale riesce a modellare ritmi biologici, esiste un modo semplice e scientifico per progettare un’illuminazione positiva a misura d’uomo? Per la sua felicità e il suo comfort? Cosa intendiamo quando parliamo di Human Centric Lighting? A queste e a molte altre domande daranno risposta i relatori della prima giornata. A partire dalle masterclass della Solar Designer Marjan van Aubel, che da sempre osserva la luce solare e si chiede come poter utilizzare in modo diffuso questa forma di energia democratica come affrontata nel progetto Sunne; di Stefano Mancuso, pioniere della neurobiologia vegetale, che esplorerà come l’uomo possa ispirarsi alle strategie adottate dalle piante per catturare la luce e trasformarla in fonte di benessere; di Robert Wilson, celebre artista americano, che racconterà il suo senso della luce. 
Solar light Sunne - credit: Marjan van Aubel studio 4Pin it

Solar light Sunne - credit: Marjan van Aubel studio

Nel pomeriggio sarà la volta di una Tavola Rotonda a cui parteciperanno: Nicholas Belfield, Partner di dpa lighting consultants, studio internazionale di progettazione illuminotecnica con all’attivo oltre 7.500 progetti completati in 80 paesi, tra cui The Constellation, The Founder’s Memorial, ad Abu Dhabi; Rogier van der Heide, Lighting Designer che ha illuminato alcuni tra i più iconici spazi collettivi, dallo Stadio Olimpico di Pechino al Rijksmuseum di Amsterdam; Shelley James, Lighting Strategy Consultant dello studio Age of Light Innovations ed esperta internazionale di luce e benessere; Manuel Spitschan dal 2022 Research Group Leader presso il Max Planck Institute for Biological Cybernetics e Professore Associato di Chronobiology & Health presso la Technical University of Munich; Piero Benvenuti, Professore Emerito di Astrofisica dell’Università degli Studi di Padova. Infine, il workshop del pomeriggio, dedicato a un selezionato numero di lighting designer e condotto da Adrien de Lassence, Associate Director Sou Fujimoto Atelier Paris, proporrà un’analisi pratica e concreta, intrecciando tutti i temi, i concetti e le prospettive affrontati in questa prima giornata.
The Constellation, The Founder’s Memorial - Nicholas Belfield - photo: Alex Jefferies 5Pin it

The Constellation, The Founder’s Memorial - Nicholas Belfield - photo: Alex Jefferies

Gli interventi previsti per l’11 aprile saranno organizzati sotto il tema Light for Spaces. È indubbio che l’illuminazione artificiale abbia un impatto radicale su estetica, percezione e funzionalità dell’architettura. Quali le strategie per valorizzare lo spazio abitato dall’uomo e produrre emozione? Il design luminoso si concentrerà sulla replica indoor delle infinite variazioni della luce naturale o sul design dell’oggetto stesso? Come armonizzare il bisogno di sostenibilità energetica con l’ambizione di una progettazione luminosa culturalmente significativa? Gli interventi della seconda giornata racconteranno di soluzioni innovative, dall’illuminazione responsabile a tecnologie intelligenti, mostrando come la luce possa in architettura raccontare storie, parlare di culture e aggiungere senso e valore ai progetti che viviamo, a partire dalle masterclass di Kaoru Mende, Lighting Designer giapponese – tra i suoi progetti illuminotecnici più noti quelli del Tokyo Station Marunouchi Building e della Sendai Mediatheque – che esplorerà il presente e il futuro del lighting design attraverso tre prospettive: innovazione, sostenibilità e benessere; di Patrick Rimoux, Artista e Scultore della luce celebre per i suoi interventi su monumenti urbani, per le collaborazioni con Wim Wenders, Akira Kurosawa e Bollywood e, più recentemente, per la nuova illuminazione di Notre-Dame de Paris; di Lonneke Gordijn, Artista e Cofondatrice di DRIFT, studio specializzato in sculture, installazioni e performance luminose che sottolineano i parallelismi tra strutture artificiali e naturali. 
Notre Dame de Paris - Patrick Rimoux Agency 6Pin it

Notre Dame de Paris - Patrick Rimoux Agency

Nel pomeriggio sarà la volta di un’altra Tavola Rotonda a cui parteciperanno Susanna Antico, Architetto e Lighting Designer, associato APIL; Hervé Descottes, Lighting Designer, Fondatore e Titolare de L'Observatoire International, noto per il suo approccio innovativo e artistico alla luce, con alle spalle progetti come il Qatar National Museum a Doha e il Guggenheim ad Abu Dhabi; Mariel Fuentes, Lighting Designer e Co-fondatrice di MMAS Lighting, specializzata in design dell’illuminazione architettonica, tra i cui progetti si ricorda Transicions; Timothy Ingold, Professore Emerito di Antropologia Sociale presso l’University of Aberdeen; Elisa Orlanski Ours, Chief Planning e Design Officer di Corcoran Sunshine Marketing Group, società che gestisce il marketing e le vendite di progetti immobiliari di lusso come il 56 Leonard e l’One High Line a New York; Carla Wilkins, Presidente eletto di IALD (International Association of Lighting Designers) e Senior Partner di Lichtvision Design, studio internazionale specializzato in illuminazione architettonica con all’attivo progetti come il Blue Cinema nella svizzera Coira. Infine, il workshop pomeridiano, dedicato a un selezionato numero di lighting designer, proporrà un approfondimento pratico e funzionale di A.J. Weissbard, Lighting Designer e Artista internazionale, integrando tutti i temi, i concetti e le visioni trattate in giornata.
National Museum of Qatar - Hervé Descottes - photo: Iwan Baan_L’Observatoire International 7Pin it

National Museum of Qatar - Hervé Descottes - photo: Iwan Baan_L’Observatoire International

Stanze e Segreti - Robert Wilson - credit: Salone del Mobile.Milano 8Pin it

Stanze e Segreti - Robert Wilson - credit: Salone del Mobile.Milano

Installation Transicions - Mariel Fuentes - photo: Vicky Ocaña 9Pin it

Installation Transicions - Mariel Fuentes - photo: Vicky Ocaña

Kinetic sculpture EGO - Lonneke Gordijn - photo: DRIFT 10Pin it

Kinetic sculpture EGO - Lonneke Gordijn - photo: DRIFT


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