Appendiabiti

L'appendiabiti è diventato nel tempo un complemento d'arredo indispensabile perché caratterizza ogni abitazione e garantisce al contempo ordine agli oggetti personali. Aggiunge valore all’arredamento impreziosendo l’ambiente, che sia esso classico, moderno o di design. A rendere l’appendiabiti un oggetto fondamentale in ogni ambiente living è la sua funzionalità: appena entrati in casa la prima cosa che si cerca è un posto dove poter riporre la giacca e l’appendiabiti da terra è l’unico oggetto in grado di colmare al meglio questa esigenza.

Come scegliere l’attaccapanni giusto?

Di sicuro lo spazio è il primo fattore determinante unito, in secondo luogo, al gusto personale e allo stile dell’intera casa. Si passa da versioni più o meno a vista ed appariscenti, ad oggetti quasi a scomparsa, visibili e sfruttabili solo all’occorrenza. Nella sua versione da terra, l’attaccapanni è di sicuro completo e risolto, stessa cosa dicasi per le versioni tradizionali a parete. Ma se la casa è piccola e lo spazio sulla parete è ridotto a tal punto che non si può collocare nessun gancio o attaccapanni, entrano in gioco gli appendiabiti da soffitto, che grazie al loro essere sospesi non necessitano né di un muro né di uno spazio a terra per essere utilizzati ma galleggiano per la casa e sono lì, in attesa di essere impiegati. Esaurito lo spazio a parete, a terra e persino a soffitto resta solo una versione in grado di assolvere a tutte le funzioni aspettate, l’appendiabiti da porta che si fissa per l’appunto al bordo superiore della porta e sfrutta uno spazio che di sicuro c’è in ogni casa ma che di fatto è sempre inutilizzato.
Insomma: non vi è nessuna scusa per non avere un attaccapanni!
Il numero dei capi viene immediatamente dopo nella scelta dell’attaccapanni: sarà sicuramente diverso scegliere un modello da casa rispetto ad un appendiabiti per ufficio che deve prevedere una capienza nettamente superiore rispetto alla routine di un nucleo familiare (oltre a dover avere una maggiore stabilità per via del peso da supportare). Non è scontato inoltre che un attaccapanni per l’utilizzo privato abbia integrato il portaombrelli (spesso complemento d’arredo a sé), scelta invece che nel mondo ufficio risulta essere spesso vincente.

Appendiabiti in metallo, in plastica o appendiabiti in legno?

Che sia in ferro o che sia in legno, un appendiabiti deve avere una caratteristica principale: la stabilità. È un oggetto che nasce con l’intento di supportare un peso non indifferente soprattutto nella sua versione da terra, in cui è autoportante e non può essere ancorato a nessuna parete. I più venduti in assoluto sono gli appendiabiti in metallo che un po’ grazie all’immaginario comune derivante dai modelli di inizio ‘900 e un po’ per la ben nota manifattura del metallo, sono sinonimo di garanzia dal punto di vista della sicurezza. La modernità delle case contemporanee e l’utilizzo negli arredi di un design sempre più scandinavo, ha invece sdoganato la versione dell’ appendiabiti in legno, apparentemente meno ‘stabile’ ma di impatto più moderno e raffinato. Altrettanto diffusi gli appendiabiti in plastica che essendo realizzati con un materiale leggero e versatile, sono ideali in ambienti indoor vissuti da ragazzi e adolescenti.

L’appendiabiti tra icona e funzionalità

Dobbiamo aspettare gli anni ‘70 per vedere le primissime versioni sdoganate di appendiabiti per la comunità, pensati per accogliere più cappotti contemporaneamente e per arredare gli spazi in cui venivano collocati: partendo dal 1972 con Cactus di Gufram passa solo un anno dalla messa in produzione di Sciangai di Zanotta nel 1973, forse le due icone più rappresentative nella loro categoria e apri pista di un complemento quale l’appendiabiti di design pensato per essere utile ma al tempo stesso ornamento della casa, nella sua voluta e chiara presenza ed imponenza.
L’ambiente ideale per accogliere un appendiabiti, in cui in assoluto è esplicitata tutta la sua funzione, è indiscutibilmente l’ingresso: non appena si entra a casa è lì che ci si dirige per appendere la giacca o addirittura riporvi l’ombrello insieme al mazzo di chiavi. Le versioni più moderne di questo oggetto, prevedono infatti la possibilità di integrare all’attaccapanni da ingresso anche una mensola o una specchiera, rendendolo di fatto un mobile da ingresso in tutto e per tutto.

Non solo abbigliamento: uso alternativo di un appendiabiti

Quando si pensa ad un attaccapanni viene immediato immaginarlo nella sua versione appendiabiti da terra, con più o meno gancetti per permettere a più o meno persone di utilizzarlo. Non è il caso di moltissime versioni moderne di appendiabiti a parete utilizzate come veri e propri complementi d’arredo a muro ed impiegati per appendere qualsiasi cosa, dalle chiavi alla borsa, dal giubbotto al cappello senza dimenticare il suo impiego anche in ambienti cucina per la sospensione di tazze e accessoristica oppure come appendiabiti da bagno per riporre asciugamani, accappatoi e persino rotoli di riserva. L’appendiabiti con portaombrelli (o con mensola/svuotatasche) si rivela la scelta giusta quando si ha poco spazio a disposizione e si vuole dare un molteplice funzione a questo prodotto, infondo si sa: a seconda delle stagioni è un oggetto che può essere più o meno utilizzato, per cui il suo plus sta proprio nello scomparire quando di fatto non serve e lasciare spazio alle altre sue funzioni.

La storia: da manichino-appendiabiti ad attaccapanni di design

Forse non tutti sanno che l’attaccapanni si manifesta nelle sue primissime versioni come manichino-appendiabiti, utilizzato soprattutto in ambito sartoriale per la realizzazione di abiti su misura. Il manichino, per l’appunto, era in grado di simulare appieno una figura umana permettendo alle mani esperte di un sarto di plasmarci sopra la giacca o il vestito perfetto. Terminata la realizzazione del modello diventava un vero e proprio espositore come siamo abituati a conoscerlo al giorno d’oggi e molto probabilmente è grazie a tutto questo se più avanti si è preso spunto per sfruttare questo complemento come supporto per tenere in ordine gli indumenti, non solo per la singola persona però, ma per l’intera famiglia. Nell’immaginario comune si potrebbe pensare alla gruccia come degno erede del manichino ma non è così: basti pensare che una gruccia per stare in piedi ha bisogno di un supporto che sia esso da terra, da parete o addirittura a soffitto. Sarà proprio la combinazione delle due cose a dar vita agli appendiabiti di design oggi conosciuti ed identificati come tali, e a dar dignità ed autonomia ad un prodotto da sempre utilizzato e presente nella vita di molti.

Ganci a parete, l'evoluzione minimal di un appendiabiti

Se la versione ridotta dell’appendiabiti da terra può essere la sua variante a muro, i ganci a parete sono in assoluto la riduzione massima del concetto di attaccapanni. Piccoli uncini sparsi sul muro, in maniera più o meno controllata e voluta, permettono di adempiere alla stessa funzione ma nel minor spazio possibile. Probabilmente sono meno indicati per abiti e cappotti, ma in cucina per appendere strofinacci o presine da forno sono perfetti. Proprio perché non destinati a supportare grandi oggetti, spesso si trovano ganci da muro adesivi che senza l’utilizzo di chiodini e trapani ma solo grazie ad un biadesivo tengono su piccoli oggetti dall’uso quotidiano (soprattutto nel mondo cucina e bagno). L’alternativa ovvia del biadesivo è la ventosa, in grado di aderire facilmente a superfici lisce come il vetro, gli specchi e le piastrelle. In questo modo, ogni gancio sarà in grado di sorreggere fino a 2kg. ... Altro ... meno

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